LE DONNE SECONDO AFARIN SAJEDI

LE DONNE SECONDO AFARIN SAJEDI


Afarin Sajedi nasce nel 1979 a Shiraz. Si forma all’università Azad di Tehran dove si laureò in Graphic Design.
La sua creatività, la tecnica e la potenza presente nelle sue opere le garantiscono una buona posizione nel mondo dell’arte iraniana.
L’artista nei suoi ritratti predilige la figura femminile.
Infatti in tutti i suoi lavori, i volti delle donne trasmettono al fruitore sentimenti contrastanti fra loro, dolore, gioia, angoscia, sentimento di dolore o gioia e ciò descrive la loro posizione nel mondo esterno.







QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO


Volti enigmatici, per scelta o per necessità, che oltrepassano i confini etnici, culturali e religiosi.
A parlare per loro sono i dettagli: gli occhi coperti, le labbra socchiuse, il rossore sulle guance.
Le opere rimandano alla condizione femminile in Iran, dove molti dei diritti conquistati in occidente sono ancora negati, sono metafore universali che rispecchiano quello che le donne spesso non dicono.

afarin sajedi




LE INFLUENZE STILISTICHE


L’artista confessa di essere altamente influenzata dai clown di Heinrich Boll e dai dipinti di Gustav Klimt.
Decide di utilizzare la stessa profondità dei colori tipici di Klimt, per vivificare il dolore della donna moderna in ogni ruolo che decide di darle nei suoi dipinti e dove ci si rispecchia.
Afarin sceglie di non aderire alla forma tradizionalista e orientaleggiante per approdare a uno stile che, solo più tardi, sentirà vicino al Pop Surrealismo.

afarin sajedi



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DIETRO AD OGNI VOLTO


La simbologia dei pesci che spesso si ripete nei suoi dipinti, allude alla fluidità dei sentimenti e al desiderio di nuotare libera, senza filtri o censure, nel proprio immaginario.
Si rimane affascinati davanti alle espressioni del viso di ogni donna che la Sajedi porta in vita sulla tela.
C’è un contrasto tra la gentilezza e la morbidezza dei tratti del viso e la terrificante e triste e in qualche modo torturata essenza delle loro espressioni stranamente piacevoli.
Questo ovviamente si collega alla situazione della donna nello specifico quella iraniana che con fatica si fa largo nella società. 
Se fossero soltanto dei bei volti sarebbe una cosa, ma suscitare una domanda nello spettatore che guardando l’opera si chiede cosa stia succedendo permette a chi osserva di vivere quelle emozioni e di guardare il mondo dallo stesso punto di vista dell’artista.

afarin sajedi


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FONTI:

http://themanifoldmag.com/artist-spotlight-afarin-sajedi/

https://27esimaora.corriere.it/articolo/afarin-sajedi-e-quello-che-le-donne-iraniane-non-dicono/

http://www.afarinsajedi.com/